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Tutto è scritto nel DNA?


Il DNA contiene le istruzioni fondamentali per la formazione e il funzionamento di un organismo, influenzando aspetti come il metabolismo, lo sviluppo, le caratteristiche fisiche e persino alcuni tratti cognitivi e comportamentali. Tuttavia, l’ambiente e le esperienze personali giocano un ruolo altrettanto determinante. L'epigenetica dimostra che il DNA non è un destino immutabile: alcuni geni possono essere attivati o disattivati a seconda di fattori ambientali, stile di vita, alimentazione e stress.



Metodi moderni per identificare malattie, durata della vita, particolarità somatiche e intellettuali dal DNA

B

Sequenziamento del genoma completo (WGS - Whole Genome Sequencing)

Analizza tutto il DNA di un individuo, rivelando predisposizioni genetiche a malattie, tratti fisici e persino aspetti cognitivi.

Sequenziamento dell’esoma (WES - Whole Exome Sequencing)

Studia solo le regioni codificanti del DNA (esoni), responsabili della produzione delle proteine, permettendo di individuare mutazioni associate a malattie genetiche.

Test genetici diretti al consumatore (DTC - Direct-To-Consumer DNA tests)

Aziende come 23andMe o AncestryDNA offrono test per scoprire rischi genetici per malattie come Alzheimer o Parkinson, oltre a tratti fisici e ascendenze.

Test epigenetici

Analizzano i cambiamenti chimici nel DNA che influenzano l’espressione genica senza alterare la sequenza genetica, permettendo di stimare l’invecchiamento biologico e il rischio di malattie.

Analisi del telomero

I telomeri sono le estremità dei cromosomi che si accorciano con l'età. La loro lunghezza è un biomarcatore dell’invecchiamento cellulare.

Tecniche di editing genetico (CRISPR-Cas9)

Permettono di correggere mutazioni genetiche, con applicazioni potenziali nel trattamento di malattie come la distrofia muscolare o alcune forme di cancro.

Test poligenici (Polygenic Risk Score - PRS)

Analizzano la combinazione di molteplici varianti genetiche per prevedere il rischio di malattie complesse come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari o alcuni tratti cognitivi.


Cosa fare per migliorare e conservare intatto il DNA?


• Alimentazione ricca di antiossidanti: cibi come tè verde, curcuma, frutti di bosco proteggono il DNA dai danni ossidativi.

• Evitare tossine e inquinanti: metalli pesanti, pesticidi e fumo possono causare danni al DNA e accelerare l’invecchiamento cellulare.

• Attività fisica regolare: migliora la riparazione del DNA e rallenta l’accorciamento dei telomeri.

• Gestione dello stress e del sonno: il cortisolo elevato può danneggiare il DNA a lungo termine.

• Digiuno intermittente e restrizione calorica: attiva geni legati alla longevità e migliora la riparazione del DNA.

• Evitare eccesso di zuccheri e carboidrati raffinati: l’insulino-resistenza accelera l’invecchiamento cellulare.

• Esposizione moderata al sole e vitamina D: una carenza di vitamina D è associata a una maggiore instabilità genomica.


Chi ha in natura il DNA più vicino all’uomo?


Scimpanzé (Pan troglodytes) – 98,8% di DNA in comune

È il nostro parente più stretto e condivide molte caratteristiche comportamentali e cognitive con gli esseri umani.

Bonobo (Pan paniscus) – 98,7% di DNA in comune

Molto simile agli scimpanzé, ma con comportamenti sociali più pacifici e una maggiore tendenza alla cooperazione.

Gorilla (Gorilla gorilla) – 98,4% di DNA in comune

Pur avendo un DNA molto simile, ha uno sviluppo cerebrale meno complesso.

Orangutan (Pongo pygmaeus) – 97% di DNA in comune

Differisce dagli esseri umani più degli altri primati, ma conserva un’elevata intelligenza e capacità di apprendimento.

Neanderthal (Homo neanderthalensis) – fino al 2% del DNA negli umani moderni

Gli esseri umani moderni hanno ereditato una parte del DNA dai Neanderthal, con impatti sulla risposta immunitaria e su alcune caratteristiche somatiche.

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