Tutto è scritto nel DNA?
- perpignanketoplus
- 18 feb
- Tempo di lettura: 3 min

Il DNA contiene le istruzioni fondamentali per la formazione e il funzionamento di un organismo, influenzando aspetti come il metabolismo, lo sviluppo, le caratteristiche fisiche e persino alcuni tratti cognitivi e comportamentali. Tuttavia, l’ambiente e le esperienze personali giocano un ruolo altrettanto determinante. L'epigenetica dimostra che il DNA non è un destino immutabile: alcuni geni possono essere attivati o disattivati a seconda di fattori ambientali, stile di vita, alimentazione e stress.
Metodi moderni per identificare malattie, durata della vita, particolarità somatiche e intellettuali dal DNA
B
Sequenziamento del genoma completo (WGS - Whole Genome Sequencing)
Analizza tutto il DNA di un individuo, rivelando predisposizioni genetiche a malattie, tratti fisici e persino aspetti cognitivi.
Sequenziamento dell’esoma (WES - Whole Exome Sequencing)
Studia solo le regioni codificanti del DNA (esoni), responsabili della produzione delle proteine, permettendo di individuare mutazioni associate a malattie genetiche.
Test genetici diretti al consumatore (DTC - Direct-To-Consumer DNA tests)
Aziende come 23andMe o AncestryDNA offrono test per scoprire rischi genetici per malattie come Alzheimer o Parkinson, oltre a tratti fisici e ascendenze.
Test epigenetici
Analizzano i cambiamenti chimici nel DNA che influenzano l’espressione genica senza alterare la sequenza genetica, permettendo di stimare l’invecchiamento biologico e il rischio di malattie.
Analisi del telomero
I telomeri sono le estremità dei cromosomi che si accorciano con l'età. La loro lunghezza è un biomarcatore dell’invecchiamento cellulare.
Tecniche di editing genetico (CRISPR-Cas9)
Permettono di correggere mutazioni genetiche, con applicazioni potenziali nel trattamento di malattie come la distrofia muscolare o alcune forme di cancro.
Test poligenici (Polygenic Risk Score - PRS)
Analizzano la combinazione di molteplici varianti genetiche per prevedere il rischio di malattie complesse come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari o alcuni tratti cognitivi.
Cosa fare per migliorare e conservare intatto il DNA?
• Alimentazione ricca di antiossidanti: cibi come tè verde, curcuma, frutti di bosco proteggono il DNA dai danni ossidativi.
• Evitare tossine e inquinanti: metalli pesanti, pesticidi e fumo possono causare danni al DNA e accelerare l’invecchiamento cellulare.
• Attività fisica regolare: migliora la riparazione del DNA e rallenta l’accorciamento dei telomeri.
• Gestione dello stress e del sonno: il cortisolo elevato può danneggiare il DNA a lungo termine.
• Digiuno intermittente e restrizione calorica: attiva geni legati alla longevità e migliora la riparazione del DNA.
• Evitare eccesso di zuccheri e carboidrati raffinati: l’insulino-resistenza accelera l’invecchiamento cellulare.
• Esposizione moderata al sole e vitamina D: una carenza di vitamina D è associata a una maggiore instabilità genomica.
Chi ha in natura il DNA più vicino all’uomo?
Scimpanzé (Pan troglodytes) – 98,8% di DNA in comune
È il nostro parente più stretto e condivide molte caratteristiche comportamentali e cognitive con gli esseri umani.
Bonobo (Pan paniscus) – 98,7% di DNA in comune
Molto simile agli scimpanzé, ma con comportamenti sociali più pacifici e una maggiore tendenza alla cooperazione.
Gorilla (Gorilla gorilla) – 98,4% di DNA in comune
Pur avendo un DNA molto simile, ha uno sviluppo cerebrale meno complesso.
Orangutan (Pongo pygmaeus) – 97% di DNA in comune
Differisce dagli esseri umani più degli altri primati, ma conserva un’elevata intelligenza e capacità di apprendimento.
Neanderthal (Homo neanderthalensis) – fino al 2% del DNA negli umani moderni
Gli esseri umani moderni hanno ereditato una parte del DNA dai Neanderthal, con impatti sulla risposta immunitaria e su alcune caratteristiche somatiche.
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