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Perché alcuni restano magri pur mangiando ciò che vogliono?


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Perché alcuni restano magri: genetica, ormoni e metabolismo nascosto



Perché c’è chi mangia quanto vuole senza ingrassare, mentre altri devono controllare ogni boccone? La risposta, come spesso accade in biologia, è complessa e sorprendente.


L’esperimento dei gemelli



Già nel 1990, il genetista francese Claude Bouchard aveva mostrato quanto il corpo umano reagisca in modo diverso alle calorie in eccesso. Nel suo celebre esperimento, dodici coppie di gemelli omozigoti furono invitate a mangiare per 100 giorni 1000 calorie in più al giorno, l’equivalente di due tavolette di cioccolato. Risultato? Alcuni presero appena quattro chili, altri più del triplo. Eppure i gemelli condividevano lo stesso patrimonio genetico, la stessa età e lo stesso stile di vita durante lo studio.


Dove finisce l’energia in eccesso


Non si tratta semplicemente di muoversi di più: una ricerca condotta a Shenzhen (Cina) su 150 adulti sottopeso ma sani ha mostrato che queste persone, in realtà, si muovono meno dei normopeso e trascorrono più tempo sedute. Eppure non ingrassano.

Secondo Matthias Betz, endocrinologo e specialista del metabolismo all’Ospedale universitario di Basilea, la spiegazione è nel metabolismo basale più elevato. Le persone naturalmente magre bruciano circa il 10% di energia in più di quanto ci si aspetterebbe in base al peso e alla massa muscolare. In pratica, una parte delle calorie svanisce sotto forma di calore o di microprocessi cellulari inefficienti.


Ormoni e metabolismo


Una parte di questo effetto è legata agli ormoni tiroidei, che aumentano il consumo energetico anche a riposo. Negli anni ’60 si tentò persino di trattare l’obesità somministrando triiodotironina (T3), l’ormone tiroideo attivo. Funzionava — ma a un prezzo altissimo: nervosismo, insonnia, aritmie cardiache e persino rischio di ictus. Oggi sappiamo che il metabolismo è un sistema finemente regolato da appetito, ormoni e geni. In alcune persone, questi meccanismi consumano più energia del necessario, impedendo l’accumulo di grasso.


Calorie che si perdono per strada


Un’altra ipotesi è che alcuni individui eliminino più calorie attraverso le feci, l’urina o la respirazione. In uno studio, i ricercatori hanno misurato il contenuto energetico delle feci con un “bomb calorimeter”: una donna espelleva ogni giorno 200 kilocalorie, un’altra solo 70. La differenza, spiega Betz, “vale quanto un vasetto di yogurt alla frutta” — non abbastanza per spiegare grandi variazioni di peso, ma un tassello del puzzle.


Appetito e ormoni della sazietà


Le persone costituzionalmente magre non mangiano meno per disciplina, ma perché hanno meno fame. Il loro organismo produce più ormoni della sazietà (come GLP-1, lo stesso usato nei farmaci dimagranti come Wegovy) e meno ormoni della fame, come grelina. Questo porta a un senso di pienezza più rapido e duraturo.

Inoltre, tendono a scegliere spontaneamente alimenti diversi: più verdure, cereali, legumi e proteine vegetali, meno carne, patate e grassi. Questa “predisposizione al sano” sembra anch’essa influenzata da meccanismi ormonali: molti pazienti in terapia con GLP-1 raccontano di perdere l’interesse per dolci e fast food.


Il ruolo dei geni


Quanto contano i geni nel determinare la forma fisica? Secondo una ricerca della Università di Cambridge, circa un terzo delle differenze tra persone molto magre e molto obese è geneticamente determinato. Non esiste “il gene del peso”, ma varianti genetiche che influenzano metabolismo e appetito.

Tra i più studiati c’è il gene ALK, già noto in oncologia. Alcune sue varianti sembrano rendere immuni all’aumento di peso, perché accelerano il consumo energetico cellulare. Farmaci che agiscono su ALK esistono già, ma sono usati contro il cancro e non sono adatti al controllo del peso, a causa dei pesanti effetti collaterali.


Conclusione


Rimanere magri non è solo questione di forza di volontà: dipende da un equilibrio unico tra geni, ormoni e metabolismo. Le persone naturalmente snelle consumano più energia a riposo, hanno ormoni della sazietà più attivi e scelgono (spesso inconsciamente) cibi più leggeri. Il corpo umano non è una calcolatrice calorica perfetta, ma un sistema biologico sofisticato, dove ogni grammo è il risultato di un dialogo continuo tra cervello, intestino e cellule.



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