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L’acqua che ti fa ammalare: soluzioni

Aggiornamento: 11 nov 2024


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PFAS, acronimo di sostanze perfluoroalchiliche o polifluoroalchiliche, sono una famiglia di composti chimici usati in una vasta gamma di prodotti industriali e di consumo per le loro proprietà idrorepellenti, oleorepellenti e di resistenza al calore. Sono stati ampiamente utilizzati in articoli come rivestimenti antiaderenti (es. Teflon), schiume antincendio, tessuti resistenti alle macchie e agli oli, e confezioni per alimenti.


Queste sostanze sono comunemente chiamate “sostanze chimiche per sempre” perché si degradano molto lentamente nell’ambiente e possono accumularsi nei tessuti umani e animali. Studi scientifici hanno collegato l’esposizione alle PFAS a diversi problemi di salute, tra cui:


•   Disturbi al sistema immunitario

•   Aumento del colesterolo

•   Problemi alla tiroide

•   Aumento del rischio di alcuni tumori

•   Disturbi dello sviluppo nei bambini


La contaminazione da PFAS può avvenire tramite il consumo di acqua potabile contaminata, cibo, o contatto con prodotti che contengono queste sostanze. In molte zone del mondo, inclusa l’Europa, l’inquinamento da PFAS è un problema crescente, specialmente vicino a siti industriali, discariche o basi militari dove sono state usate schiume antincendio.


Per ridurre l’esposizione ai PFAS, è possibile:


1. Controllare la qualità dell’acqua potabile: Se sei in una zona potenzialmente contaminata, potresti far testare l’acqua da un laboratorio o utilizzare filtri ad osmosi inversa, che sono tra i più efficaci nel rimuovere le PFAS.


2. Evitare prodotti antiaderenti o idrorepellenti: Limitare l’uso di pentole antiaderenti, abbigliamento trattato con sostanze idrorepellenti e confezioni alimentari che possano contenere PFAS.


3. Mantenere una buona igiene alimentare: Scegliere alimenti freschi rispetto a cibi confezionati in materiali che potrebbero contenere PFAS.

Molti paesi stanno introducendo regolamenti per limitare l’uso delle PFAS, ma la bonifica delle aree già contaminate è un processo lungo e complesso.


In Italia, la situazione relativa alla contaminazione da PFAS è diffusa e problematica. Secondo un recente rapporto di Greenpeace, le PFAS sono state rilevate in tutte le regioni in cui sono stati condotti controlli, inclusi fiumi, laghi e acque sotterranee. Tuttavia, i controlli non sono uniformi e, in molte aree del Sud, sono addirittura assenti, rendendo la portata reale della contaminazione difficile da determinare. Le regioni più colpite includono il Veneto, il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Toscana, il Lazio, la Campania, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna. Il Veneto, in particolare, ha registrato oltre 3.800 decessi correlati all’esposizione a queste sostanze negli ultimi 34 anni, specialmente nell’area di Vicenza, Padova e Verona, dove l’acqua potabile è stata contaminata dalle falde acquifere locali.


In Italia, i limiti per la concentrazione delle PFAS nelle acque potabili sono stati fissati in 100 nanogrammi per litro per singoli composti e 500 nanogrammi per la somma di tutti i composti PFAS, valori che sono considerati meno stringenti rispetto alle indicazioni fornite da altre autorità, come l’EFSA. Questi composti sono considerati potenzialmente cancerogeni e interferenti endocrini, con effetti nocivi per la salute umana, tra cui un aumento del rischio di alcune forme tumorali e altri problemi di salute, specialmente nelle aree più esposte e nelle fasce di età più vulnerabili  .


Come evitare i composti PFAS:


Per evitare l’esposizione alle PFAS, è importante seguire alcune misure pratiche per limitare il contatto con queste sostanze, che sono ampiamente presenti in vari prodotti e nell’ambiente:


1. Acqua potabile: le PFAS possono essere presenti nell’acqua potabile. Utilizzare filtri ad osmosi inversa o a carbone attivo, che sono considerati tra i più efficaci per rimuovere questi composti dall’acqua.


2. Evitare utensili antiaderenti: Le PFAS sono comunemente usati nei rivestimenti antiaderenti (come il Teflon). Preferire pentole in acciaio inossidabile, ghisa o ceramica per cucinare.


3. Ridurre il consumo di cibo da confezioni trattate: Evitare cibi confezionati in imballaggi resistenti all’olio e al grasso, come popcorn da microonde, contenitori per fast food e carte trattate. Optare per cibi freschi o cotti in casa.


4. Prodotti resistenti alle macchie e all’acqua: Non acquistare vestiti, mobili o tappeti trattati con sostanze idrorepellenti o antimacchia. Molti di questi trattamenti contengono PFAS.


5. Cosmetici e prodotti per la cura personale: Alcuni cosmetici e prodotti per la cura personale, come fondotinta, rossetti, e dentifrici, possono contenere PFAS. Controllare le etichette e preferire prodotti che dichiarano di essere privi di PFAS.


6. Verificare i filtri e i sistemi di trattamento dell’acqua: Se vivi in un’area con alta probabilità di contaminazione da PFAS, è utile installare un sistema di filtrazione di alta qualità per tutta la casa. È anche importante assicurarsi che l’acqua in bottiglia provenga da fonti non contaminate.


7. Conoscere l’origine dell’acqua: Se l’acqua che bevi proviene da fonti locali, informarsi sulla qualità dell’acqua presso le autorità locali o tramite rapporti di monitoraggio.


8. Leggi e regolamenti locali: Seguire gli sviluppi legislativi relativi ai PFAS. Alcuni paesi, tra cui la Svizzera e l’UE, stanno introducendo limiti più rigidi o bandendo gradualmente l’uso di certi PFAS.


9. Evitare la moquette resistente alle macchie: Optare per pavimenti naturali (come legno duro) piuttosto che tappeti trattati con PFAS.


Adottando queste precauzioni, è possibile ridurre significativamente l’esposizione alle PFAS nella vita quotidiana.


Quali marche di acqua in bottiglia scegliere:


Sì, attualmente le uniche marche di acqua minerale imbottigliata in Italia che risultano completamente prive di PFAS e pesticidi, secondo le analisi effettuate, sono:


1. Acqua Panna naturale

2. San Benedetto Ecogreen naturale

3. Evian naturale in vetro

4. Fonte Essenziale naturale


Queste sono state le uniche marche su un campione di acque minerali analizzate in Italia che non hanno mostrato tracce di contaminazione da PFAS o pesticidi. Altre marche analizzate hanno mostrato livelli di contaminanti, seppure entro i limiti di sicurezza previsti dalla normativa vigente .


Fonte delle informazioni:


Le informazioni sulle marche di acqua imbottigliata in Italia che risultano prive di PFAS sono state riportate in diversi articoli e analisi condotte da fonti affidabili, tra cui:


1. Il Salvagente - In un test su 18 campioni di acque minerali imbottigliate, solo quattro marche sono risultate completamente prive di pesticidi e PFAS: Acqua Panna naturale, San Benedetto Ecogreen naturale, Evian naturale in vetro e Fonte Essenziale naturale .


2. Money.it - Conferma che le stesse quattro marche sono prive di pesticidi, con ulteriori dettagli sull’analisi e le conclusioni tratte dai campioni testati .


3. Affaritaliani.it - Questo articolo fornisce una panoramica sulla presenza di contaminanti, tra cui PFAS, nelle acque minerali imbottigliate, sottolineando che la maggior parte delle acque analizzate contenevano contaminanti, anche se entro i limiti di sicurezza. Le stesse quattro marche sono state identificate come esenti da PFAS e pesticidi .


Queste fonti hanno svolto e riportato studi su acque minerali italiane, dimostrando che solo un ristretto gruppo di marche garantisce l’assenza di PFAS e pesticidi.


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